Noci sgusciate

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[…] L’amore è una pietra

Che si è posata sul fondo del mare

Sotto acqua grigia

Ora non chiedo nulla

 alla poesia, se non vero sentire:

non pietà, non fama, non sollievo. […]

da Concludendo di Derek Walcott

 

 

 

 

Oggi mi sono alzato

e ho chiesto alla mia vita di mettersi apposto

senza che essa battesse ciglio.

Ho preso il metro e l’ho misurata

chiamando le cose col proprio nome

scandendo i suoi battiti con un metronomo.

E come Walcott ho chiesto soltanto sentire

il rumore era forte

Il sangue era vino pulsante

la gola miniera di parole strozzate

gli occhi noci sgusciate.

 

Disegno di Francesca Palladino, poesia di Antonio Di Vilio

[Altro dalla rubrica Segni]

Cerotti

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Quel giorno al cimitero
il vento pretendeva i capelli
e il naso doveva colarmi freddo
perché non sentivo l’odore
del prato bagnato
letto rumoroso di foglie secche
calpestate dai piedi distrutti
in un paio di scarpe nuove
indossate per l’occasione
Prima di allora non ero sicuro
di aver avuto bisogno
di qualcuno munito di cerotti
che mi ammonisse
ogni qual volta
faccio per accendere
la sigaretta dal lato sbagliato
E quella fotografia da
film polacco degli anni ‘90
per rendere il tutto meno ridicolo
per giustificare
l’affanno della mano
che cerca la sua spalla

Disegno di Francesca Palladino, poesia di Antonio Di Vilio

[Altro dalla rubrica Segni]

Stanza

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Stanza

Non c’era granché da fare oltre che salutarsi,
assaltarsi.
Fischi dietro la porta
c’è la città in cappotto.
Bisogna amarsi così tanto
per riscaldare la tempesta,
e le lacrime
il vento in faccia le taglia
senza chiedere scusa.
Sotto il tuo soffitto la pelle
dopo la piena,
solo il portaombrelli che si riempie.
Io sorseggio,
dal tuo bicchiere l’acqua
si svuota
insieme
resistiamo all’inverno.

Disegno di Francesca Palladino, poesia di Antonio Di Vilio

[Altro dalla rubrica Segni]